A partire dal 1° gennaio 2025, i rifiuti tessili entreranno ufficialmente nell’agenda europea della sostenibilità. Con l’adozione obbligatoria della raccolta differenziata dei tessuti in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, l’industria della moda e i consumatori saranno chiamati a fare i conti con un cambiamento strutturale che promette di rivoluzionare il modo in cui produciamo, utilizziamo e smaltiamo abiti e tessuti.

Ma cosa comporta questa normativa? Qual è lo stato di avanzamento del settore? E quali sfide ci attendono per garantire che questa transizione sia un successo?

Perché la raccolta differenziata dei rifiuti tessili è fondamentale

L’industria tessile è oggi uno dei settori più impattanti a livello ambientale. Secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA), nel 2020 nell’UE-27 sono stati generati 6,95 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, con un consumo medio di circa 16 kg per persona all’anno. Tuttavia, meno del 28% di questi rifiuti è stato differenziato e avviato al riciclo, mentre il resto è finito tra i rifiuti indifferenziati, aggravando il problema dello smaltimento in discarica o tramite incenerimento.
Questa tendenza è strettamente legata alla diffusione della fast fashion, che ha reso i capi di abbigliamento sempre più economici e di breve durata. Acquistiamo più abiti di quanto sia necessario e li utilizziamo per meno tempo, con un impatto significativo sia dal punto di vista ambientale che economico. Secondo il Circularity Gap Report, l’industria tessile globale è solo 0,3% circolare, con oltre il 99% delle materie prime provenienti da fonti vergini, soprattutto fibre sintetiche derivanti dai combustibili fossili.

Nuove norme UE: dal Regolamento Ecodesign al passaporto digitale

L’obbligo di raccolta differenziata dei tessili è solo una parte di un piano più ampio dell’Unione Europea per rendere l’industria tessile più sostenibile. Tra le normative recentemente approvate spiccano:

  1. Regolamento Ecodesign:
  • Introduce il divieto di distruzione di prodotti tessili invenduti.
  • Promuove la progettazione di prodotti più duraturi, riparabili e riciclabili.
  1. Passaporto digitale per i prodotti tessili:
  • Entro il 2030, ogni capo venduto nell’UE dovrà essere accompagnato da un passaporto digitale che ne tracci la composizione, la filiera produttiva e le possibilità di riciclo. Questo strumento mira a informare i consumatori e a incentivare scelte d’acquisto più consapevoli.
  1. Responsabilità Estesa del Produttore (EPR):
  • Impone ai produttori di farsi carico dei costi legati alla gestione dei rifiuti derivanti dai loro prodotti, promuovendone il riciclo e il riutilizzo. In Italia, tuttavia, questa misura non è ancora operativa nel settore tessile, nonostante i numerosi sforzi in essere da parte di molti operatori del settore e le consultazioni da parte del Ministero dell’Ambiente.

Le sfide della tracciabilità e del riciclo

Un tema cruciale è quello della tracciabilità dei rifiuti tessili. Secondo l’AEA, tra il 4% e il 9% dei prodotti tessili immessi sul mercato europeo viene distrutto prima di essere utilizzato, per un totale di circa 594.000 tonnellate all’anno. Inoltre, gran parte dei tessili raccolti finisce in inceneritori o discariche, o viene esportata verso Paesi extra-UE, spesso senza garanzie sul corretto smaltimento.
Per garantire il successo della raccolta differenziata è necessario:

  • Migliorare i sistemi di selezione dei rifiuti tessili.
  • Aumentare la capacità degli impianti di riciclo.
  • Vigilare sull’esportazione dei tessuti per evitare pratiche insostenibili.

Il 2025 segna l’inizio di una nuova era per la gestione dei rifiuti tessili. Con un impegno condiviso, l’Europa e l’Italia avranno l’opportunità di trasformare uno dei settori più impattanti in un esempio di sostenibilità e circolarità. Sta a noi cogliere questa occasione per garantire un futuro migliore al pianeta e alle generazioni che verranno.

Fonti

https://www.eea.europa.eu/publications/the-destruction-of-returned-and/

https://www.circularity-gap.world/

https://commission.europa.eu/energy-climate-change-environment/standards-tools-and-labels/products-labelling-rules-and-requirements/ecodesign-sustainable-products-regulation_en