Il 31 gennaio 2025 ha ufficialmente preso vita il Tecnopolo del Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, denominato “Tecnopolo”, con sede a Taranto: è stata formalizzata la nomina della governance da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in modo tale da dare il via alle attività del polo.
Come riporta il suo statuto, il Tecnopolo punta ad essere un hub per lo sviluppo della conoscenza e della ricerca, del progresso tecnico-scientifico, della valorizzazione delle innovazioni e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare e di strumenti volti a promuovere la crescita sostenibile dell’intero Paese e il miglioramento della competitività del sistema produttivo nazionale, in cui realizzare un esempio concreto di partnership pubblico privata.
Il Tecnopolo del Mediterraneo, istituito con la legge di Bilancio del 2019, si inserisce nella strategia nazionale per la ricerca e l’innovazione e si affiancherà ad altri due poli, già attivi: il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale di Torino e il Chips.IT di Pavia. Con il suo avvio operativo, Taranto si proietta in una dimensione internazionale, diventando un laboratorio per il futuro dell’industria sostenibile e della decarbonizzazione.
Fin dagli arbori del progetto, AISEC – Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare ha partecipato quale interlocutrice e si è resa promotrice, insieme al CNEL e in collaborazione con l’Istituto di Cultura Lazzati di Taranto, di più incontri[1] di confronto sul tema, coinvolgendo le più illustri personalità del mondo politico e istituzionale e del mondo delle imprese e ponendosi l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di sinergie che concretizzassero l’impegno assunto dal Governo di costituire e rendere operativa la fondazione Tecnopolo.
La Presidente AISEC, dott.ssa Eleonora Rizzuto, ha fin da subito creduto nell’importanza dell’iniziativa di dibattito intorno alla creazione del Tecnopolo di Taranto, in quanto leva per il rilancio della città pugliese e dell’intero sistema Paese. La funzione del Tecnopolo può realizzarsi solo attraverso la partecipazione di più soggetti chiamati e collaborare insieme, quali imprese, autorità governative, associazioni, enti di ricerca e università, unite dall’obiettivo comune di protezione del territorio e delle persone fisiche che lo abitano e di tutela delle risorse naturali in una prospettiva di medio e lungo termine.
Durante i momenti di confronto realizzati, AISEC si è resa polarizzatrice dell’istituzione del Tecnopolo e ha coordinato i contributi al dibattito di alcune delle aziende d’eccellenza del madeinitaly, quali Maire Tecnimont/Nextchem, Ferrero, Technip Italy Direzione Lavori, GreenthesisGroup, Falk Renewables Group, annunciando la nascita di un tavolo permanente tra le imprese interessate.
AISEC ha, poi, sintetizzato quelle che possono essere le potenzialità e le opportunità per Taranto e in generale per il territorio, i suoi abitanti e l’intero sistema Italia, ponendo l’attenzione su:
- Potenziamento del territorio in termini di sviluppo sostenibile, economia circolare e di sviluppo economico;
- Valorizzazione delle innovazioni e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, dell’economia circolare e di strumenti volti a promuovere la crescita sostenibile di un dato territorio ed il relativo miglioramento della competitività del sistema produttivo;
- Valorizzazione della collaborazione e dell’interdipendenza dei soggetti coinvolti: imprese, autorità governative, associazioni, enti di ricerca e università;
- Rafforzamento della partnership pubblico privata;
- Superamento delle disuguaglianze sociali ed economiche grazie all’utilizzo degli investimenti governativi e delle risorse stanziate dal PNRR;
- Centralità delle nuove generazioni quali attori principali del cambiamento e della trasformazione;
- Utilizzo delle risorse naturali dei territori per creare nuovi distretti circolari verdi.
Inoltre, è importante sottolineare come la creazione CIS per l’area di Taranto avrebbe un ingente impatto positivo e attrarrebbe investimenti pubblici finalizzati al rilancio economico e sociale della città con progetti di bonifica e riqualificazione. Di conseguenza, il Tecnopolo potrebbe permettere il ricollocamento della manodopera proveniente dall’ex ILVA in nuovi settori strategici e la definizione di una nuova Economia del Mare sostenibile e innovativa.
La Fondazione Tecnopolo è presieduta dal professor Antonio Messeni Petruzzelli, ordinario di Ingegneria economico gestionale al Politecnico di Barie, guidata da Andrea Alunni, esperto di trasferimento tecnologico con esperienza a Oxford e Bruxelles, in qualità di Segretario Generale e aspira a rendere il Tecnopolo un punto di riferimento per la ricerca applicata, con l’obiettivo di coniugare sviluppo industriale e sostenibilità ambientale. Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da Lorenzo Ferrara, presidente del Distretto produttivo dell’ambiente e del riutilizzo di Taranto, Antonio Felice Uricchio, docente dell’Università di Bari, attualmente presidente dell’Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, l’avvocato Leonardo Conserva e Maddalena Vietti Niclot, commissario della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale del Ministero per l’Ambiente.
[1] Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile con sede in Taranto, 12 settembre 2020, Taranto; Il Tecnopolo del Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile: un’opportunità per il sistema Paese, 16 dicembre 2020, sede del CNEL;. Il Tecnopolo del Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile: sua governance e lancio di un programma Paese, 9 giugno 2021, sede del CNEL.