di Chiara Catgiu
Le nuove linee guida politiche del mandato 2024-2029 della Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, pongono l’economia circolare al centro della transizione verso un modello economico sostenibile e resiliente. La proposta principale in questo contesto è il Circular Economy Act, una legge progettata per aumentare la domanda di materiali secondari e creare un mercato unico per i rifiuti. Questo sarà cruciale per ridurre la dipendenza dell’UE dalle materie prime critiche importate, incoraggiando il riutilizzo delle risorse già presenti nel sistema produttivo.
L’economia circolare rappresenta una risposta strategica alle vulnerabilità del sistema attuale, dove la dipendenza da forniture esterne per risorse essenziali espone l’Europa a rischi economici e geopolitici. Attraverso la promozione di materiali secondari e l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, si mira a prolungare la vita utile delle risorse e a ridurre l’impatto ambientale dei cicli produttivi.
Uno degli aspetti centrali del Circular Economy Act sarà quello di favorire l’adozione di un mercato unico per i rifiuti, specialmente in relazione alle materie prime critiche, che non solo ridurrà la produzione di nuovi materiali, ma stimolerà anche l’innovazione nelle tecnologie di riciclo e riutilizzo. Questo approccio sarà fondamentale per affrontare le esigenze dell’industria, garantendo un approvvigionamento più stabile e sostenibile di materie prime critiche, specialmente nei settori ad alta intensità energetica, come quello della chimica e dei materiali tecnologici.
In parallelo, sarà lanciato un pacchetto per l’industria chimica, volto a semplificare la regolamentazione REACH e a garantire maggiore trasparenza nella gestione delle sostanze chimiche persistenti, come i PFAS. Questo è un passo importante per ridurre l’uso di sostanze inquinanti che potrebbero compromettere la sostenibilità dei cicli produttivi e l’ambiente.
L’adozione dell’economia circolare sarà inoltre accompagnata da un’intensa collaborazione tra istituzioni pubbliche, industria e società civile, in un quadro di partenariato che vedrà coinvolti tutti gli stakeholder. Il sostegno all’innovazione tecnologica sarà cruciale per facilitare la transizione verso un modello economico che punta alla riduzione dei rifiuti e alla decarbonizzazione dell’uso delle risorse.
Infine, l’economia circolare non rappresenta solo un’opportunità economica interna, ma una strategia che rafforzerà il ruolo dell’UE nelle negoziazioni globali sul clima. Essa sarà infatti di fondamentale importanza per la riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040, obiettivo che sarà sancito nella futura European Climate Law, uno degli obiettivi chiave del nuovo mandato.
Questo quadro di azioni interconnesse mostra come l’economia circolare non sarà solo una questione ambientale, ma una leva fondamentale per garantire la sicurezza economica e strategica dell’Unione Europea nel medio e lungo termine.